Grammatica storica delle arti figurative

Par : Aloïs Riegl
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  • Nombre de pages350
  • PrésentationBroché
  • FormatGrand Format
  • Poids0.68 kg
  • Dimensions16,0 cm × 22,5 cm × 2,2 cm
  • ISBN978-88-7462-155-2
  • EAN9788874621552
  • Date de parution01/01/2017
  • CollectionQuaderni Quodlibet
  • ÉditeurQuodlibet
  • Directeur de publicationAndrea Pinotti

Résumé

In una civiltà come la nostra attuale in cui, come scrive Sergio Bettini, "l"`e-sistere" prevale sull"`essere" (l'attività pratica sulla contemplazione eidetica, la "politica" sulla "filosofia" ecc.), anche nella struttura dei linguaggi artistici il "tempo" prevale sullo "spazio", l"`espressionismo" prevale sull"impressioni-smo" ... le arti "industriali" o applicate, e l'architettura, prevalgono sulla scultura delle "statue" e sulla pittura dei "quadri" (la differenza "classica" tra grande arte ed arti minori si attenua fino a scomparire)", in un'epoca che, dunque, invoca più che mai categorie adeguate per essere in grado di comprendere se stessa, i contributi degli storici dell'arte della Scuola di Vienna e in particolare del suo esponente centrale Alois Riegl (1858-1905) restano tuttora un patrimonio pressoché intatto, tutto da spendere.
Riegl è noto, appunto, per avere affinato gli strumenti atti a mettere a fuoco il potenziale espressivo dei periodi abitualmente definiti di "decadenza ", scardinando dalle fondamenta ogni vulgata in cui fanno da guida il culto per il "classico" o per la creatività autoriale. Resta paradigmatico, a riguardo, il suo studio sull'artigianato artistico di Industria artistica tardoromana (1901), che fa seguito alla sua celebre indagine storico-teorica sull'ornamento dei Problemi di stile (1893).
Nel presente lavoro, tradotto qui in entrambe le sue versioni peraltro mai pubblicate in vita dall'autore (1897-1899), si affronta il senso del processo artistico sulla scorta del confronto dell'uomo con la natura, dove però non si tratta di imitare la natura (anzi, per Riegl, quanto più è perfetta l'imitazione, tanto più l'opera fallisce), ma di competere con essa e migliorarla. In questo quadro - che varia nel tempo e in base al quale vengono rilette in una vertiginosa rassegna tutte le epoche della storia dell'arte dall'antichità alla modernità - egli identifica una serie di "elementi" costanti per cui storicamente l'opera d'arte si costituisce come tale (fine, materia prima, tecnica, motivo, relazione forma-superficie) e che, come nella struttura delle lingue storiche, si declinano in maniera diversissima a seconda delle necessità espressive che il tempo e il luogo richiedono.
Ecco, dunque, l'ambizioso progetto di questa grammatica storica, restato forse non per caso allo stato di abbozzo, e che tuttavia ci offre tutta una nuova serie di strumenti sofisticati per confrontarci con l'arte del presente e del passato.
In una civiltà come la nostra attuale in cui, come scrive Sergio Bettini, "l"`e-sistere" prevale sull"`essere" (l'attività pratica sulla contemplazione eidetica, la "politica" sulla "filosofia" ecc.), anche nella struttura dei linguaggi artistici il "tempo" prevale sullo "spazio", l"`espressionismo" prevale sull"impressioni-smo" ... le arti "industriali" o applicate, e l'architettura, prevalgono sulla scultura delle "statue" e sulla pittura dei "quadri" (la differenza "classica" tra grande arte ed arti minori si attenua fino a scomparire)", in un'epoca che, dunque, invoca più che mai categorie adeguate per essere in grado di comprendere se stessa, i contributi degli storici dell'arte della Scuola di Vienna e in particolare del suo esponente centrale Alois Riegl (1858-1905) restano tuttora un patrimonio pressoché intatto, tutto da spendere.
Riegl è noto, appunto, per avere affinato gli strumenti atti a mettere a fuoco il potenziale espressivo dei periodi abitualmente definiti di "decadenza ", scardinando dalle fondamenta ogni vulgata in cui fanno da guida il culto per il "classico" o per la creatività autoriale. Resta paradigmatico, a riguardo, il suo studio sull'artigianato artistico di Industria artistica tardoromana (1901), che fa seguito alla sua celebre indagine storico-teorica sull'ornamento dei Problemi di stile (1893).
Nel presente lavoro, tradotto qui in entrambe le sue versioni peraltro mai pubblicate in vita dall'autore (1897-1899), si affronta il senso del processo artistico sulla scorta del confronto dell'uomo con la natura, dove però non si tratta di imitare la natura (anzi, per Riegl, quanto più è perfetta l'imitazione, tanto più l'opera fallisce), ma di competere con essa e migliorarla. In questo quadro - che varia nel tempo e in base al quale vengono rilette in una vertiginosa rassegna tutte le epoche della storia dell'arte dall'antichità alla modernità - egli identifica una serie di "elementi" costanti per cui storicamente l'opera d'arte si costituisce come tale (fine, materia prima, tecnica, motivo, relazione forma-superficie) e che, come nella struttura delle lingue storiche, si declinano in maniera diversissima a seconda delle necessità espressive che il tempo e il luogo richiedono.
Ecco, dunque, l'ambizioso progetto di questa grammatica storica, restato forse non per caso allo stato di abbozzo, e che tuttavia ci offre tutta una nuova serie di strumenti sofisticati per confrontarci con l'arte del presente e del passato.